Vacanza è partecipazione

Pur riconoscendo alcuni progressi organizzativi e culturali, rispetto allo scorso anno, i genitori richiamano l'attenzione sulla scelta di limitare a sole due destinazioni, su sei, la possibilità di scelta del soggiorno per i bambini e ragazzi con disabilità e chiedono che il Comune desista al più presto da tale pratica discriminatoria.

Si avvicinano le vacanze estive e, ancora una volta, il Comune offre a tutti i bambini e ragazzi milanesi attività in città e soggiorni presso le sue Case Vacanza in diverse località.
Dopo l'esperienza vissuta l'estate scorsa presso la casa vacanza di Andora dai propri figli con disabilità, alcuni genitori hanno condiviso riflessioni e suggerimenti con gli educatori che li avevano accompagnati, raccolti sottoforma di lettera inviata a fine gennaio 2013 al Direttore del Settore Scuole Paritarie Case Vacanza del Comune di Milano. Nella lettera (vedi allegato), i genitori avevano evidenziato alcuni aspetti, non solo di carattere organizzativo, ma anche culturale che, anziché favorire l'integrazione dei loro figli con disabilità, ne avevano di fatto precluso la piena partecipazione.
Nonostante la risposta ricevuta a fine marzo, con cui il Direttore del Settore Scuole Paritarie e Case Vacanza non lasciava intendere grandi aperture al confronto e alla condivisione, a oggi tre sono stati gli obiettivi raggiunti rispetto alle criticità evidenziate nella lettera:

Open day di presentazione delle case vacanza. Quest'anno la comunicazione è stata inviata direttamente alle famiglie, diversamente dallo scorso anno, in cui i genitori non ne avevano ricevuto notizia.

Iscrizioni. Quest'anno sul sito del Comune sono state pubblicate le graduatorie di tutti i bambini ammessi per turno e destinazione sostituendo al nome e cognome un codice, nel rispetto della privacy. Un altro passo avanti. Sino allo scorso anno, infatti, sul sito erano pubblicate soltanto le liste dei bambini normodotati ammessi ai vari turni e alle varie destinazioni. Le graduatorie dei bambini con disabilità erano effettuate a parte e la comunicazione avveniva telefonicamente alla singola famiglia, spesso con ritardo rispetto alla pubblicazione delle liste dei bambini normodotati.
Ancor meglio sarebbe pubblicare l'elenco senza separare in due gruppi gli iscritti a ciascun turno (attualmente raggruppati in "tutti" e "disabili").

Condivisione e confronto. È stato organizzato un incontro dedicato a famiglie con figli con disabilità per avviare una riflessione condivisa con alcuni referenti del Comune di Milano e rappresentanti della Cooperativa DOC, che da anni fornisce il personale educativo presso le strutture di soggiorno.
I genitori presenti, alcuni con l'educatore scelto dalla famiglia che ha seguito il figlio durante la vacanza dello scorso anno, hanno molto apprezzato questo incontro che ha offerto loro l'opportunità di condividere la propria esperienza e suggerire una prospettiva diversa che porti a un approccio più consapevole. Probabilmente molti più genitori avrebbero potuto partecipare se fossero stati informati con maggiore anticipo (l'invito all'incontro del 18 maggio è stato trasmesso il 13 maggio).

Apprezziamo che il Comune continui a garantire, laddove necessario, la figura dell'educatore "dedicato" a coloro che ne hanno necessità, senza oneri aggiuntivi per la famiglia e con la possibilità di scegliere un proprio operatore di riferimento, non necessariamente della Cooperativa a cui è affidato l'appalto.

Dispiace e preoccupa invece la conferma della decisione, già operata lo scorso anno, di ammettere tutti i bambini con disabilità presso due strutture soltanto delle sei disponibili e precisamente Andora e Pietra Ligure (quest'ultima però presenta barriere architettoniche, per cui è di fatto preclusa a bambini con disabilità motoria di una certa entità). Inaccessibili le restanti destinazioni: Ghiffa, Malcesine, Vacciago e Zambla, mentre sino a due anni fa i bambini e ragazzi con disabilità potevano accedere a tutte le strutture.

Tale decisione, oltre a produrre una riduzione automatica del numero totale di bambini con disabilità accolti, forse con l'obiettivo di ottenere un risparmio in termini economici, è frutto di una pratica discriminatoria nei confronti di tali bambini e ragazzi che, di fatto, non possono accedere alle proposte del Comune in condizioni di pari opportunità e sulla base di una piena ed effettiva partecipazione.

Come spiegare, ad esempio, a due fratellini che non potranno andare insieme in vacanza a Malcesine perché uno dei due ha una disabilità? Cosa rispondere agli amici di un bambino della scuola primaria che chiedono perché il loro compagno non potrà andare in vacanza a Ghiffa con loro?
Alcuni bambini possono detestare l'acqua, o i posti molto affollati o grandi strutture (come Andora e Pietra Ligure) e starebbero quindi meglio in una casa vacanza più raccolta; oppure hanno delle disabilità ma non di tipo motorio, amano le passeggiate, hanno bisogno di muoversi e per loro sarebbe più indicata una vacanza che prevede escursioni come al lago o in montagna. A tale proposito, auspichiamo una tempestiva rettifica della gara d'appalto, di imminente pubblicazione, e delle linee d'indirizzo a cui essa fa riferimento.

Anche il tema "assistenza infermieristica" richiede di essere affrontato responsabilmente. La rotazione quotidiana degli infermieri, seppur efficace per interventi spot, non consente di impostare una adeguata assistenza per bambini con patologie croniche.
Siamo certi che, anche grazie al nostro contributo, i bambini e ragazzi con disabilità potranno tutti godere di un'esperienza ricca di stimoli, impostata sul concetto di reale accoglienza, e trascorrere una vacanza all'insegna della piena inclusione e partecipazione, senza esclusioni a priori (pullman separato, stanze separate, tavolo da pranzo separato, nessun inserimento nelle squadre formate con gli altri bambini). Nel corso della vacanza, spesso i nostri figli divengono un punto di riferimento del gruppo. Dobbiamo quindi trasformare la loro presenza in una forza aggregante per tutti i bambini.

 

Le famiglie con figli con disabilità e i relativi educatori

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