Scuola e persone disabilità: una luce in fondo al tunnel?

Sono tante le difficoltà che ancora oggi molti bambini e ragazzi con disabilità devono affrontare quando si parla di assistenza alla comunicazione, di consulenza tiflologica e fornitura testi scolastici per gli alunni con disabilità sensoriale, di assistenza educativa e di trasporto per gli studenti che frequentano le scuole superiori. Per molti di loro questi disagi si traducono in una minore frequenza scolastica oppure permanenza a scuola ma senza i supporti necessari. In alcuni casi, sono le famiglie a farsi carico di questi oneri.

Tutto questo è frutto di una situazione, ripetutamente denunciata dalle associazioni, di mancata corresponsabilità tra le istituzioni che dura da troppo tempo. E che sembrava destinata non sbloccarsi mai.

Ora, finalmente, si vede una luce in fondo al tunnel. A fronte dell’impossibilità di Province e Città Metropolitana di Milano a garantire questi servizi essenziali, il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato due emendamenti alla legge di bilancio che, modificando la legge regionale 19 del 2007, attribuiscono alla stessa Regione “la promozione, il sostegno e la gestione, in relazione all’istruzione secondaria di secondo grado, dei servizi di trasporto e di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli studenti con disabilità fisiche o psichiche, nonché, in relazione a tutti i gradi di istruzione e ai percorsi di istruzione e formazione professionale, la promozione, il sostegno e la gestione dei medesimi servizi per gli studenti con disabilità sensoriale”.

Decisamente una buona notizia per i quasi cinquemila studenti con disabilità e per le loro famiglie, che ora possono guardare con maggiore serenità al proprio percorso scolastico. Si intende che la Regione definirà, per la gestione dei servizi “le modalità di coinvolgimento degli enti locali e dei soggetti del sistema regionale al fine di assicurarne la gestione coordinata”.

Le maggiori insidie si nascondono nel secondo emendamento approvato (“Norme transitorie e norma finanziaria”): non tanto nel primo comma che impegna la Giunta ad approvare le “Linee guida”, per la cui stesura siamo certi saranno coinvolte sia le associazioni, sia le rappresentanze degli enti gestori dei servizi. I dubbi sorgono dalla lettura dei due passaggi successivi.

1. “Al fine di garantire la continuità nello svolgimento delle funzioni provinciali e della Città metropolitana, in relazione all’anno scolastico in corso continuano a trovare applicazione le disposizioni delle leggi regionali 19/2007 e 3/2008 nel testo vigente alla data di entrata in vigore della presente legge”.

Si tratta di un modo per affermare che la legge diviene operativa con il nuovo anno scolastico. E quindi? Cosa succederà nei prossimi sei mesi in quei territori in cui le Province non hanno adottato le misure sufficienti a garantire i servizi necessari, proprio per il venir meno delle risorse disponibili?

Segnali positivi – invece – giungono dalle comunicazioni seguite da un incontro tra Regione Lombardia e Città Metropolitana, dal quale risulterebbe che i ragazzi con disabilità potranno rientrare in classe con la certezza che la situazione è risolta. “È stato trovato infatti l'accordo sull'inclusione scolastica degli studenti tra Città metropolitana di Milano e Regione Lombardia. Al termine dell'incontro tra il consigliere delegato al bilancio, Franco D'Alfonso e l'assessore regionale all'economia Massimo Garavaglia, Regione Lombardia ha assicurato la propria disponibilità a coprire il servizio per i mesi a venire, fino al termine dell'anno scolastico in corso. Già nei prossimi giorni Regione Lombardia provvederà a erogare alla Città metropolitana di Milano i fondi necessari”.
Siamo certi che alle parole seguiranno i fatti ma ci si aspetta che analoga attenzione sia riservata anche ai bambini e ragazzi con disabilità che vivono nel resto del territorio lombardo.

2. Il secondo emendamento approvato dalla Giunta di Regione Lombardia evidenzia come “alle spese derivanti dall’articolo 9 si provvede con le risorse statali assegnate a tal fine alla Regione, in applicazione dell’articolo 1, comma 947, della legge 28 dicembre 2015, n 208 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato «Legge di stabilità 2016»)”.
Ci si augura che questo articolo faccia parte delle norme transitorie e non di quelle finanziarie. Infatti, se è certo che i fondi statali dedicati a questi servizi saranno d'ora in poi gestiti direttamente dalla Regione, è altrettanto certo che queste risorse siano ampiamente insufficienti e che quindi si debba prevedere uno stanziamento ad hoc per fare fronte a questa nuova competenza regionale.

Per concludere, è bene ricordare che ci si trova di fronte a diritti esigibili da parte di ognuno degli studenti coinvolti e che, come recentemente ribadito dalla Corte Costituzionale: “è la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio e non l'equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione”.

Alberto Fontana , presidente LEDHA
Nicola Stilla, presidente Fand

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