Milano una Summercity per tutti.

Lavorare assieme per una 'Summer City' che, a partire dai bambini e dagli adolescenti, con uno sguardo più puntuale ai minori con disabilità, non dimentichi nessuno: pensi agli anziani, alle famiglie più fragili, a chi da solo non riesce a farcela. Questo in estrema sintesi la richiesta della lettera inviata dal Forum Terzo settore e firmata da ACLI Milanesi, AGESCI Zona Milano, ARCI Milano, Anpas Milano, Auser Milano, Anteas Milano, Casa della Carità, CdO Opere sociali Milano, CEAL, CNGEI Milano, Confcooperative/Federsolidarietà Milano, Lodi Monza e Brianza, CNCA Lombardia, Ledha Milano, Legambiente Lombardia, Legacoop Lombardia.

Comsapevoli delle tantissime complessità che caratterizzano la città di Milano che si sommano alle difficoltà date dal periodo che stiamo vivendo le associazioni del terzo settore si propongono ancora una volta in modo proattivo e mettono a disposizione del Comune e delle istituzioni il know how e l'esperienza raccolta in anni di progettazione inclusiva sul fronte animativo, aggregativo, sportivo, culturale, didattico.  “Abbiamo imparato che si tutela maggiormente la salute di tutti all’interno di percorsi ben strutturati ed organizzati, ma nell’ordine del possibile, non imponendo livelli di protezione impraticabili e ragionevolmente poco funzionali, che poi lasciano solamente alle famiglie e ai cittadini trovare la soluzione privata a problemi di natura pubblica. Non fare nulla significa lasciare al caos il compito di tutelarci; imporre regole troppo stringenti significa non poter fare nulla e quindi tornare alla situazione di caos. Rendere eccessivamente complessa l’organizzazione dei Centri Estivi per minori ed adolescenti significa giustificare di fatto il libero incontro nel parco sotto casa senza alcuna garanzia di tutela e sicurezza.”

Nella lettera sono indicate 3 strade da percorrere e per le quali tutte le associazioni e realtà del Forum si rendono da subito disponibili:

1. Pressione sulle autorità regionali e nazionali perché si trovino in pochi giorni soluzioni autorizzative e di finanziamento ragionevoli e capaci di contemperare sicurezza e realizzabilità all’interno di una città complessa come la nostra.

2. Un’alleanza tra soggetti della società civile e istituzioni locali con il metodo della coprogettazione per offrire alla città una proposta credibile, sostenibile e, soprattutto, praticabile.

3. La messa a disposizione della ‘Summer City’, per quanto possibile, anche chiedendo specifiche interpretazioni delle norme che regolano i contratti, le risorse già previste per le attività estive, che potranno essere incrementate con i contributi delle energie più vive della città, anche attraverso disponibilità di beni e di tempo.

Una Summer City che vuole:

– orientare gli adulti verso comportamenti responsabili, accompagnandoli nella loro esigenza di socialità, moltiplicando i luoghi di incontro per ridurre le occasioni di assembramento.

– premiare l’utilizzo della bicicletta e gli spostamenti a breve raggio.

– offrire spunti e occasioni ai commercianti ed ai ristoratori per ampliare i loro orari di apertura e per utilizzare al meglio le 24 ore.

Una Summer City che, in pratica, sappia parlare a tutto il Paese ponendosi come esempio virtuoso, perché Milano continui ad essere Milano.

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