Milano, impianti sportivi gratuiti per le associazioni

Associazioni, enti e soggetti giuridici che si occupano di disabilità potranno accedere gratuitamente agli impianti sportivi del Comune di Milano. Un provvedimento votato all'unanimità dal Consiglio comunale durante la seduta dedicata alla revisione delle tariffe di accesso agli impianti sportivi pubblici dello scorso settembre. Un provvedimento pensato per agevolare la pratica dello sport da parte di tutte le persone con disabilità. Oltre alla grauità per le associazioni, il provvedimento del Comune prevede che la tariffa d'ingresso per la singola persone con disabilità sia associata al reddito ISEE.

"Stiamo lavorando molto con l'assessorato allo Sport del Comune di Milano, a partire dall'abbattimento delle barriere architettoniche nelle piscine comunali, per favorire la pratica sportiva delle persone con disabilità. Questa decisione rappresenta un ulteriore passo in avanti", sottolinea Marco Rasconi, presidente di Ledha Milano e portiere dellle "Turtles Milano", squadra di wheelchair hockey. "Dare alle società sportive la possibilità di usufruire gratuitamente degli impianti comunali è una bella notizia – commenta Marco Rasconi, presidente di Ledha Milano -. Lo sport è un importante elemento di aggregazione. Favorire le società che lo promuovono, riducendo i costi, significa favorire la pratica sportiva per tante persone con disabilità".

"E' un'ottima notizia", commenta Ezio, educatore della cooperativa "Cascina Biblioteca". "Noi proponiamo ai ragazzi la possibilità di fare calcio integrato, squadre miste formate da persone con disabilità e normodotati – spiega -. Oltre alle partite abbiamo allenamenti settimanali e la possibilità di avere gratuitamente un campo dove giocare sarebbe un aiuto importante". In una città come Milano, il costo degli impianti è molto elevato e si aggira sui sessanta euro all'ora. E anche quando si riesce a spuntare un prezzo migliore, grazie alla sensibilità dei gestori di impianti privati, a fine anno la spesa è comunque consistente: "Oggi dobbiamo chiedere un contributo alle famiglie e non tutte ce la fanno – spiega Ezio – se potessimo ridurre questa quota, sarebbe un ottimo risultato. Che ci permetterebbe anche di coinvolgere un numero maggiore di ragazzi".

Soddisfatto per la decisione del Comune di Milano anche Claudio Ambrosini del circolo "Porta Romana". "Sicuramente è un vantaggio perché molte associazioni hanno problemi con i bilanci, viviamo con le quote degli associati", spiega. La sua società si occupa prevalentemente di proporre attività per il tempo libero per persone con sindrome di Down, tra cui il calcio integrato e, a breve, anche la formazione di un equipaggio di vela integrato.

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