LEDHA, un appello alla Regione per la vita indipendente

Il consiglio direttivo LEDHA, in relazione ad alcune iniziative in tema di vita indipendente, ha approvato un documento inviato agli assessori Maria Cristina Cantù (Famiglia e solidarietà sociale), Mario Mantovani (Salute) e al presidente della Terza commissione, Fabio Rizzi e oggi reso pubblico. Nel documento di LEDHA:

– si sottolinea come il diritto alla vita indipendente sia oggi un diritto di tutte le persone con disabilità;
– si evidenzia come le modalità di promozione e riconoscimento reale di questo diritto possano essere diverse, ma non possano prescindere dal supporto alla realizzazione di progetti di vita globali e integrati, sostenuti da una presa in carico pubblica;
– la vita indipendente sottintende il riconoscimento al diritto all'autodeterminazione, che deve essere consentito in ogni misura possibile a tutte le persone con disabilità, in special modo a chi conviva con menomazioni di carattere intellettivo e relazionale.
 
Con queste considerazioni, LEDHA  vuole influire sui percorsi di riforma regionali in tema di servizi sanitari e sociosanitari, come sui percorsi normativi sulla vita indipendente. Percorsi che avranno probabilmente tempi lunghi di approvazione e di implementazione. Nel frattempo le esigenze delle persone con disabilità che aspirano alla vita indipendente non possono rimanere senza risposta. Per questo motivo, nella lettera di presentazione del documento, LEDHA propone a Regione Lombardia alcune azioni immediatamente attuabili:
 
– definizione della presa in carico globale e integrata come Livello essenziale di assistenza regionale;
– istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza, con una dotazione minima di 10 milioni di euro;
– dotare il Fondo sociale regionale di almeno 70 milioni di euro.
 
LEDHA valuta positivamente le varie iniziative che si sono sviluppate in questi mesi (delibere regionali su FNA 2014 e 2015, proposte di legge avanzate da diversi gruppi consiliari), che stanno facendo emergere anche in Lombardia il dibattito attorno al tema del diritto alla vita indipendente. Tuttavia, molto spesso, si tende a dare un significato non corretto a parole chiave come autonomia, autogestione e indipendenza. Un'interpretazione errata di questi termini può creare confusione nelle  risposte che il livello istituzionale deve garantire alla esigibilità dei diritti e alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini lombardi con disabilità. “Speriamo, con il documento elaborato da LEDHA, di dare un contributo alla discussione al fine di contribuire a indirizzare le politiche sociali sulla disabilità nella nostra Regione in modo adeguato e sostenibile”, conclude la presidente di LEDHA, Maria Villa Allegri.


Altro tema, quello dell'assistenza indiretta. Attraverso l'assunzione di assistenti personali, molte persone con disabilità motoria (ma non solo) hanno avuto in questi anni la possibilità di affermare la propria indipendenza e crearsi un progetto di vita soddisfacente. Che ha evitato, in molti casi, l’istituzionalizzazione. Alla Regione, LEDHA chiede di garantire la continuità di questi progetti di vita e, attraverso le sperimentazioni in atto, sia programmata e offerta l’esperienza similare ad altre persone che decidano di utilizzare lo “strumento” dell'assistenza indiretta, per creare le premesse di un progetto di vita indipendente.

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