Le risorse previste non bastano

Egregio Sig. Sindaco,
sono Marco Rasconi Presidente di LEDHA Milano, espressione provinciale della FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap) e quindi associazione di secondo livello che raccoglie quindici realtà associative del territorio milanese, rappresentando più di diecimila persone con disabilità motoria, intellettiva, cognitiva e sensoriale e i loro familiari.

Le scrivo, con non poco rammarico, in quanto nell'ultimo periodo le situazioni che si stanno creando intorno al mondo dei servizi rivolti alle persone che rappresento mi preoccupano enormemente e credo sia mio dovere di cittadino e di rappresentante associativo condividere con Lei alcune perplessità e problematiche.

In primo luogo sottolineo qualcosa che è a conoscenza di tutti noi ormai da tempo e che non dovrebbe condizionare le nostre scelte, ma che purtroppo è un aspetto non prescindibile dalla realizzazione di qualunque risposta al cittadino; mi riferisco ovviamente alla crisi economica che affligge il nostro paese ma che, ancor di più, colpisce le persone più deboli e in questo caso i cittadini con disabilità e i loro familiari.

Concorderà con me che però questa crisi non può essere un alibi né una scusante per sottrarsi al proprio compito di garantire risposta ai bisogni essenziali; so che il Comune di Milano si impegnerà a non tagliare sul settore disabilità, ma voglio francamente sottolinearLe che le risorse previste, così preziose e difese dall'Assessore Majorino e dai suoi collaboratori, non bastano minimamente a soddisfare il bisogno attuale, che anche negli anni passati è sempre stato sottostimato.

Questa situazione ha portato alla scelta di congelare i servizi, che è sicuramente una risposta gestionale, ma che costringe il mondo della disabilità ad un fermo immagine su una situazione negativa e che diventa più critica di giorno in giorno.
Abbiamo imparato ad ottimizzare in maniera estrema risorse, progetti e percorsi facendone patrimonio comune e mettendolo a disposizione di una rete sempre più ampia e sempre più partecipata di cui io ho l'onere e l'onore di essere rappresentante. Abbiamo provato anche a coinvolgere in maniera sempre più forte e proficua risorse esterne sia economiche (fondazioni bancarie ecc…) che non (volontari, pensionati ecc…), insomma abbiamo provato a ridurre all'osso quel bisogno di risorse economiche garantendo comunque servizi di grande qualità e capacità innovativa, ma è giusto che Lei sappia che siamo ben al di sotto del limite di sussistenza per rispondere a diritti e bisogni essenziali delle persone con disabilità che rischiano così di venire nuovamente emarginate al grido di "non ci sono più risorse".

Stiamo rischiando di perdere quel comune percorso culturale che ha portato alla partecipazione e all'inclusione delle persone con disabilità e che è costato a tutti fatica e risorse nel momento in cui forse ne abbiamo ancora più bisogno visto ad esempio il flusso migratorio che vede aumentare la popolazione disabile migrante.

Vivo tutto questo con estrema paura e preoccupazione, non solo perché anch'io in prima persona sperimento la condizione di disabilità, ma anche perché riscontro questo malessere in maniera trasversale e con ben poche speranze per il futuro.

Le chiedo pertanto, da cittadino che rischia di vedersi negati i propri diritti, ma soprattutto da portavoce di situazioni ancora più fragili e che ogni giorno si indeboliscono sempre di più, di affiancarci, assieme all'assessorato, nella definizione di quei livelli essenziali di risposta al bisogno di cui tanto si sente parlare a livello nazionale ma che ancora oggi sono un'utopia per chi vive una disabilità. Le chiedo inoltre un impegno politico forte di affiancamento al nostro mondo per chiedere anche alla Regione Lombardia quelle risorse necessarie a raggiungere e mantenere tali livelli, per evitare che permanga lo stato di sofferenza in cui si trovano il mondo associativo ma ancor prima quello della disabilità e delle famiglie.

Le garantisco fin da subito la piena collaborazione di tutte le nostre realtà per definire una fotografia della situazione attuale che rappresenti criticità e bisogni e che possa in qualche modo essere il primo fotogramma di un lungometraggio che rappresenti al meglio l'impegno profuso dalla Sua Amministrazione e dal nostro mondo per rispondere ai bisogni essenziali delle persone con disabilità.

Consapevole della sensibilità Sua e dell'Amministrazione tutta rispetto all'argomento e certo della Sua collaborazione, Le chiedo un incontro per capire come il Comune di Milano intenda rispondere alle richieste del nostro mondo e a quelle dell'Assessorato.

Presidente Ledha Milano
Marco Rasconi

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