La mancanza di insegnanti di sostegno in classe è discriminatoria

L’inizio del nuovo anno scolastico sta presentando notevoli difficoltà per gli alunni e studenti con disabilità che, in molti casi, al loro ingresso in classe non hanno trovato ad attenderli l’insegnante di sostegno. La situazione è stata denunciata -a livello nazionale- dalla FISH (Federazione italiana superamento handicap) che evidenzia inoltre come la recente stabilizzazione di circa 13mila insegnanti di sostegno non sia stata sufficiente a garantire la continuità didattica e a fare in modo che tutti gli alunni con disabilità possano, ogni giorno, seguire proficuamente le lezioni. Secondo le stime della FISH, circa l’80% degli alunni ha cambiato due insegnanti di sostegno nel corso dell’anno, il 48% ne ha cambiati tre, il 15% ne ha cambiati quattro e il 6% addirittura cinque. E per questo anno scolastico non sembra vi siano segnali in controtendenza.

La situazione è critica anche in Lombardia e in provincia di Milano, come hanno denunciato in questi giorni diversi quotidiani: dai ritardi nelle assegnazioni, al fatto che molte cattedre dedicate al sostegno saranno coperte da insegnanti senza una preparazione specifica.

“Gli alunni con disabilità hanno tutte le ragioni per pretendere di esercitare il proprio diritto allo studio alla pari di tutti gli altri compagni di scuola. Non è sufficiente consentire la loro mera iscrizione e frequenza, ma occorre fornire figure di sostegno didattiche specializzate e per un numero di ore adeguato ai loro bisogni -commenta l’avvocato Gaetano De Luca, del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi-. La mancanza di specializzazione degli insegnanti di sostegno, così come la mancanza di continuità didattica (al pari della mancata o insufficiente assegnazione di tali figure di supporto) può essere configurata come una condotta indirettamente discriminatoria, in quanto pone gli studenti con disabilità in una situazione di svantaggio rispetto ai loro compagni”.

Di fronte a queste situazioni, LEDHA invita i genitori di alunni e studenti con disabilità a rivolgersi alle proprie associazioni territoriali di riferimento o al Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi per valutare quali azioni intraprendere per garantire a questi bambini e ragazzi il diritto a frequentare la scuola al pari di tutti i loro compagni di classe.

“Situazioni come queste si ripetono, purtroppo, da anni -commenta il presidente di LEDHA, Alessandro Manfredi-. Provocando situazioni di disagio per migliaia di bambini e ragazzi con disabilità che vedono leso il proprio diritto a frequentare la scuola in condizioni di parità con i loro compagni di classe. Come associazione impegnata nella tutela dei diritti delle persone con disabilità, chiediamo innanzitutto agli enti preposti che questa situazione si risolva nel più breve tempo possibile, garantendo almeno la presenza in continuità degli insegnanti di sostegno. Qualora questo non dovesse bastare, siamo pronti a offrire il nostro supporto anche con eventuali azioni legali”.

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