Il Comune di Milano contro le barriere architettoniche

Entro un paio di settimane la Giunta Pisapia approverà il "Piano di eliminazione delle barriere architettoniche" che riguarderà i palazzi comunali, le strade, i mezzi pubblici e i luoghi della cultura. Con uno stanziamento previsto per il 2014 di 6,7 milioni di euro. Un progetto che per Marco Rasconi, presidente di Ledha Milano, rappresenta "un validissimo punto di partenza per fare in modo che Milano diventi finalmente una città senza barriere e in cui nessuno si sente disabile. Come associazioni – sottolinea Rasconi – siamo disposti a collaborare con il Comune. Vogliamo lavorare e investire molto su questo tema".

Da questo primo step occorre però fare un passo ulteriore. E puntare in alto. "Voglio lanciare una sfida al Comune di Milano: dovrebbe avere il coraggio di elaborare un progetto di abbattimento delle barriere architettoniche che si sviluppa da qui a 15 anni. La Giunta abbia il coraggio di osare di più", commenta Rasconi.
Un percorso articolato, da affrontare in un lungo arco di tempo. E che inizi dal definire che cosa è una barriera architettonica: "Non basta pensare alle rampe e agli scivoli. Le persone con disabilità sensoriali o cognitive hanno esigenze diverse da chi si sposta in carrozzina", spiega Rasconi. Occorre quindi una mappatura completa degli ostacoli cittadini, che richiede necessariamente il contributo delle associazioni delle persone con disabilità. Sulla base di questa mappatura e dei costi degli interventi, elaborare poi una scala di priorità per l'abbattimento delle barriere. "Expo può essere un altro punto di partenza per questo percorso verso la piena accessibilità della città di Milano – conclude Marco Rasconi -. Iniziamo a intervenire sui percorsi che, verosimilmente, verranno utilizzati dai turisti".

 

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