Famiglia contagiata dal Covid, due fratelli con grave disabilità rimangono senza assistenza

Dal 20 novembre scorso, un anziano genitore di 75 anni positivo al Covid 19, deve farsi carico da solo della cura quotidiana dei suoi due figli con disabilità. La moglie, 67 anni, è stata ricoverata per una polmonite causata dal Covid mentre il terzo figlio è in isolamento domiciliare per lo stesso motivo. A fronte della positività dell’anziana coppia, il Comune di Cinisello Balsamo (Milano) ha interrotto il servizio di assistenza domiciliare a favore del più giovane, allettato a causa di una patologia che colpisce il sistema nervoso.

Da più di dieci giorni, la cura quotidiana dei due figli cade completamente sulle spalle di un uomo anziano, febbricitante e di struttura esile, che deve provvedere con enormi difficoltà alle necessità dei suoi figli, senza alcun tipo di assistenza o supporto.

Quello che sta accadendo a questa famiglia non può essere più tollerato”, scrive il presidente di Ledha Milano, Enrico Mantegazza. Il 1° dicembre, l’associazione ha inviato una lettera inviata al Comune di Cinisello, all’ASST Nord Milano e al Difensore civico regionale per chiedere un rapido e risolutivo intervento per trovare una soluzione a questa situazione, ri-attivando al più presto il servizio di assistenza domiciliare.

La sola soluzione proposta alla famiglia fino ad ora, invece, è quella di un ricovero “di sollievo” in ospedale per uno solo dei fratelli per il quale, tra l’altro, non è prevista la possibilità del trasporto in quanto “non urgente”. La famiglia rifiuta questa opzione perché giudica inappropriato, in un momento di emergenza sanitaria, il ricovero in ospedale di una persona particolarmente fragile. Inoltre, la proposta non tiene conto della complessità della situazione, legata alla presenza di un'altra persona con disabilità nel nucleo familiare. La richiesta, quindi, è quella della ri-attivazione dei servizi domiciliari.

“Non troviamo nessun motivo per sospendere il servizio di assistenza domiciliare -si legge nel testo della lettera inviata da Ledha Milano al Comune di Cinisello Balsamo-. È compito del Comune trovare una soluzione alternativa, nel rispetto del progetto individualizzato e della dignità delle persone con disabilità. La situazione emergenziale creata dalla pandemia, arrivata ormai al secondo lockdown, non avrebbe dovuto coglierci impreparati, ma avrebbe dovuto stimolarci a trovare soluzioni alternative, come l’attivazione di assistenze domiciliari ad hoc, in integrazione con l’ASST con personale formato e a norma con dispositivi specifici”.

“Ancora una volta siamo costretti a constatare come, nei momenti di emergenza, le persone più fragili sono quelle meno assistite e meno tutelate -commenta Enrico Mantegazza, presidente di Ledha Milano-. L’emergenza legata all’epidemia di Covid 19 sta facendo emergere tutte le difficoltà le criticita degli interventi di assistenza domiciliare per le persone con disabilità grave o gravissima”.

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