Dalla Provincia alla Città metropolitana, quale futuro per le politiche sociali?

Quale sarà il futuro delle politiche sociali nella futura Città metropolitana di Milano? Chi gestirà le competenze della Provincia in materia di supporto all'inserimento lavorativo delle persone con disabilità, il supporto all'inclusione scolastica degli studenti con disabilità sensoriale e delle scuole superiori? Sono i principali interrogativi che Franco Bomprezzi (presidente di Ledha) e Marco Rasconi (presidente di LedhaMilano) hanno posto ai rappresentanti di Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano in vista del futuro scioglimento dell'istituzione di Palazzo Isimbardi.

Dal prossimo 25 maggio, infatti, la Provincia di Milano uscirà dal suo funzionamento ordinario per entrare in un regime di commissariamento. Un percorso che porterà alla nascita e all'implementazione della futura Area metropolitana, ma che presenta ancora molte incognite sia dal punto di vista amministrativo, quando dal punto di vista normativo. "Della futura Città metropolitana non conosciamo ancora i confini e, con precisione, le competenze, le funzioni e le modalità di funzionamento", scrivono i rappresentanti di Ledha in una lettera aperta.
L'avvio del regime di commissariamento "è un passaggio delicato che ci preoccupa – scrivono Franco Bomrpezzi e Marco Rasconi -. La Provincia di Milano, analogamente alle altre Province lombarde è infatti depositaria di alcune competenze specifiche che coinvolgono la vita delle persone con disabilità i cui diritti le nostre associazioni rappresentano". Supporto all'inserimento lavorativo per le persone con disabilità; supporto all'inclusione scolastica degli studenti con disabilità sensoriale e di tutti gli studenti con disabilità delle scuole superiori; promozione dell'aggiornamento professionale degli operatori sociali sono infatti competenze specifiche della Provincia.

Inoltre, accanto alla gestione di queste aree di intervento, la Provincia di Milano "ha storicamente svolto un ruolo di sostegno alla ricerca ed alla crescita culturale del mondo della disabilità – aggiungono i rappresentanti di Ledha -. Un ruolo che negli ultimi dieci anni ha attraversato amministrazioni di diverso colore politico, affiancandosi alle realtà associativa nella funzione di informazione e sensibilizzazione sui diritti umani delle persone con disabilità, attraverso proposte di carattere culturale di grande spessore".

Il timore di Ledha e Ledha Milano è che questo patrimonio di esperienze, competenze e conoscenze possa andare disperso in nome di un'affrettata e superficiale "spending review". "Si tratterrebbe di una perdita di un incalcolabile valore, che renderebbe il territorio milanese più povero ed ancor meno coeso – cocludono Franco Bomprezzi e Marco Rasconi -. Siamo quindi a sollecitare la vostra attenzione affinché la nascita della Città Metropolitana sia l'occasione per non solo salvaguardare questo patrimonio collettivo ma per creare le premesse per un suo ulteriore sviluppo".

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