Amministratori di sostegno volontari, una nuova forma di cittadinanza attiva

“La formazione, una potente leva per sviluppare una nuova forma di cittadinanza attiva: amministratori di sostegno volontari”. Nel corso degli ultimi sei anni, questa è la convinzione che sintetizza una parte importante del lavoro svolto da “Porte sempre aperte”, associazione di familiari, volontari e utenti che vivono ogni giorno le dinamiche legate alla salute mentale: far conoscere la figura dell’amministratore di sostegno volontario.

L’associazione, nata nel 1997 in collaborazione con i servizi di salute mentale del territorio, non gestisce servizi ma offre attività di sostegno e affiancamento delle famiglie, gruppi di auto mutuo aiuto per familiari, gite e vacanze estive per gli utenti fragili e corsi di formazione. Lavora in rete con le associazioni omologhe e con le istituzioni locali e aderisce al “Movimento Parole Ritrovate”. Gestisce inoltre due sportelli per l’amministrazione di sostegno, nati a seguito di un progetto realizzato nel 2015 sul bando volontariato.

Come spesso accade, l’impegno dell’associazione a favore della promozione della figura dell’amministratore di sostegno (AdS) è nata dall’osservazione di un bisogno diffuso tra i propri soci. “Alcuni dei nostri familiari avevano l’esigenza di individuare per il proprio congiunto fragile un AdS esterno al nucleo familiare. Infatti, a volte succede che si sono delle situazioni in cui non è indicato che l’AdS sia un familiare. Ed è quindi opportuno che il sostegno, in questi casi, sia offerto da una figura esterna. Solitamente il tribunale nomina dei professionisti, in genere avvocati”, spiega Filomena Quitadamo di “Porte sempre aperte”.

Non sempre però la scelta di un professionista si rivela adeguata alle esigenze della persona fragile. “Ci sono situazioni e persone per le quali la prossimità e la vicinanza sono fondamentali. La risposta che come associazione abbiamo scelto di dare e continuiamo a preferire è quella di puntare sulla sensibilizzazione di persone attente e disponibili a questa nuova forma di cittadinanza attiva: mettere a fianco della persona fragile, che necessita di protezione giuridica, una persona che la sostiene con cuore e competenza, un AdS volontario. Per questo motivo la nostra associazione, in collaborazione con le istituzioni locali, dal 2015 ha organizzato diversi corsi di sensibilizzazione e formazione rivolti a AdS volontari e a sportellisti volontari”.

Nel corso di questi anni gli AdS volontari, formati nei corsi di formazione, sono 7 ai quali sono stati assegnati dal giudice tutelare 9 incarichi a favore di persone con disagio mentale. Una volta assunto l’incarico l’AdS concorda con la persona, con i servizi, e, dove è possibile con la famiglia, il progetto d’intervento. “Le parole chiave del nostro lavoro sono prossimità, vicinanza e ascolto della persona. I nostri amministratori di sostegno operano a titolo gratuito, chiedono solo un rimborso per le spese vive sostenute che viene autorizzato dal giudice, dietro presentazione di giustificativi” spiega Filomena Quitadamo.

Nei corsi, oltre agli AdS, sono stati formati diversi volontari, alcuni dei quali operano presso i due “Sportelli di prossimità”, aperti a tutte le forme di fragilità, gestiti dall’associazione a Novate Milanese e Garbagnate Milanese che “offrono un sostegno a chi sostiene”, fornendo informazione, consulenza e supporto nella gestione ordinaria e straordinaria dell’amministrazione di sostegno, prima e dopo la nomina.

Nel 2019, aderendo al progetto regionale “Oltre il sostegno”, l’associazione si è assunta un compito molto più grande: promuovere, con alcune associazioni ed enti che si sono resi disponibili (Afamp Legnano, Anffas Legnano, ditutticolori Turbigo, Forum Terzo Settore Alto Milanese, Incontrho Rho, Pari & Dispari Legnano Magenta, Volare Insieme Vanzaghello, dell’ASST Ovest Milanese, del Piano di Zona Alto Milanese e di Garbagnate Milanese), un corso di formazione per far conoscere l’AdS  sul territorio dell’ex ASL Milano 1, un territorio molto vasto composto da 73 Comuni. A causa delle restrizioni imposte dal Covid-19 il corso ha dovuto svolgersi online. Ma quello che inizialmente era stato visto come un limite, si è rivelato un’opportunità che ha dato la possibilità di estendere la partecipazione anche a persone non del territorio.

Il corso si è sviluppato in cinque incontri, con 332 iscritti provenienti da tutta la Lombardia e anche da altre regioni d’Italia (con una presenza media di 260-280 partecipanti per incontro). Nel corso si è avuto il contributo di avvocati che hanno fatto conoscere la legge che permette di proteggere la persona fragile valorizzando le sue autonomie e le sue aspirazioni; di operatori dei servizi che hanno parlato dei bisogni delle persone fragili; di testimonianze che ci hanno consegnato le loro motivazioni e ci hanno detto che è possibile essere e diventare AdS, essere cittadini solidali e nel contempo continuare ad avere una propria vita. Infine hanno parlato rappresentanti dei diversi servizi di Protezione Giuridica, compreso il Presidente della sezione VIII del Tribunale di Milano, il Giudice Tutelare Giovanni Battista Rollero, che hanno presentato i servizi di Protezione Giuridica del territorio, evidenziando la necessità di fare rete tra Istituzioni e Terzo Settore al fine di garantire la prossimità con il cittadino. L’appello lanciato dal Giudice Rollero è stato quello di avere degli amministratori di sostegno volontari. Alla fine di questo percorso 89 persone si sono dette disponibili a diventare Amministratori di Sostegno e/o volontari di sportello. Ma solo una parte di questi 89 aspiranti volontari vivono nella zona di riferimento di “Porte sempre aperte”, per questo motivo la cabina di regia del progetto “Oltre il sostegno” ha dato vita a un percorso attraverso il quale si cercherà di mettere in contatto i diversi partecipanti con le reti dei loro territori di riferimento.

“Con il progetto ‘Prossimità possibile’ avremo la possibilità di lavorare per capitalizzare le disponibilità dei cittadini che hanno scelto di dedicare tempo a questa nuova forma di cittadinanza attiva, di rafforzare ed estendere la rete che ha promosso il corso di formazione on line all’interno del nostro territorio e nella Città Metropolitana di Milano. I nostri obiettivi sono due. Il primo è verificare la possibilità di organizzare Sportelli di Prossimità sul territorio dell’ex ASL Milano 1, dove se ne presentino le condizioni. Il secondo è provvedere a una formazione diversificata che preveda anche momenti ‘sul campo’, una sorta di tirocinio presso gli sportelli di prossimità esistenti sul territorio o presso i servizi di Protezione Giuridica gestiti dagli enti pubblici, alla quale far seguire anche una parte di aula, speriamo in presenza, in cui riprendere quanto appreso negli affiancamenti e una parte di formazione e supervisione psicologica” – conclude Filomena Quitadamo.

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