40 minuti per pensare al 3 dicembre Giornata Internazionale della Persona con Disabilità

In occasione della Giornata Internazionale della Persona con Disabilità Ledha Milano e le associazioni aderenti pubblicano sui propri siti il commento che Franco Bomprezzi giornalista e portavoce di Ledha ha scritto sul documentario "Una destinazione imprevista" (guarda il trailer )

Un pensiero che in questa occasione unisce trasversalmente le diverse associazioni; parole che ci accompagneranno durante la proiezione del documentario che si terrà il 3/12/2010 alle ore 21 al cinema Palestrina in via Palestrina 7 a Milano; iniziativa di L'Abilità Onlus e Officina Film patrocinata da Ledha Milano

Un ringraziamento a Franco Bomprezzi che ha accolto con la consueta disponibilità la nostra richiesta.


"Una destinazione imprevista" è un piccolo capolavoro. Quattro interviste si intersecano, attraverso un montaggio intelligente e dosato, frutto di una scrittura consapevole, e ci accompagnano alla scoperta della "prima comunicazione", ossia dell'impatto, sempre drammatico e non messo nel conto, con la disabilità di un figlio, dopo il parto o dopo l'adozione. Mirko Locatelli e Giuditta Tarantelli sono riusciti a lavorare per successiva sottrazione, semplificando e asciugando racconti dignitosi e fermi, sensibili e umani, ma mai patetici o carichi di angoscia. Valgono le parole dei genitori (parlano soprattutto le mamme: i padri sono a fianco, ascoltano, condividono, ma hanno quasi sempre un ruolo diverso), ma sono fondamentali anche i gesti, gli sguardi, i silenzi, i pudori, le pause. Sullo sfondo, non visti, ma raccontati con amore, i figli con disabilità. Parte decisiva del nuovo viaggio, intrapreso senza essere preparati né psicologicamente né culturalmente. La responsabilità che emerge lentamente attraverso le storie dei piccoli Alberto, Giulio, Matteo e Tommaso è anche di chi, da medico, non è stato capace di accompagnare la comunicazione dell'imprevista disabilità con umanità e competenza. Il film non accusa, si limita a constatare. Il fatto è che il mondo della medicina che ruota attorno alla nascita dei bambini è finalizzato al "lieto evento", ossia alla procreazione di figli "sani e belli". L'eventualità che si verifichi un intoppo, un "guasto", un disturbo non facilmente rimediabile, è come rimossa, non prevista, non contemplata dalla cultura dominante. Anche questa è discriminazione, è pensiero non inclusivo. La disabilità è una condizione umana possibile, anche se non altamente probabile. Questi genitori che si raccontano, e che hanno lucidamente presente l'intera storia personale, compresi dettagli, episodi, frasi, situazioni impresse nella mente in maniera indelebile, sono testimoni importanti di una dignitosa cultura della disabilità, che mai come adesso si basa sulla condivisione, sulla conoscenza, sulla rete, su messaggi non edulcorati ma neppure drammatici. Quaranta minuti per pensare, per emozionarsi un po', perfino per sorridere, mai per piangere, ma solo per vivere meglio.
Franco Bomprezzi
giornalista
Portavoce di Ledha

 

Altri articoli

Effettua il login come Associazione
per entrare nell' Area Riservata