Il 25 e il 26 gennaio è in programma il Forum del welfare della città di Milano, dedicato alle sfide sociali che investono la dimensione locale. “Disabilità: la centralità del progetto di vita” è il titolo del panel in programma venerdì 26 gennaio (ore 9.30) dedicato al tema della vita indipendente. “Ledha Milano sarà presente per portare l’esperienza dell’Agenzia per la vita indipendente Fulvio Santagostini -spiega il direttore, Marco Rasconi-. Con l’implementazione della legge 25/22 di Regione Lombardia ci saranno significativi cambiamenti, a partire dalla nascita di due nuovi centri per la vita indipendente sul territorio comunale”.
Lo scorso settembre, infatti, la Giunta regionale ha approvato le linee guida per il funzionamento e la gestione dei Centri per la vita indipendente, per i quali sono stati stanziati due milioni di euro per il biennio 2023-2024, con l’obiettivo di attivarne almeno 33 su tutto il territorio regionale.
I Centri vogliono essere il principale strumento operativo messo a disposizione delle persone con disabilità a sostegno dell’elaborazione, definizione e implementazione del proprio Progetto di vita: luoghi di “progettazione” cui le persone con disabilità possono rivolgersi quando sentono una necessità di cambiamento esistenziale ma senza la pressione di emergenze o urgenze. Luoghi dove poter incontrare persone e operatori preparati e competenti -sia sul profilo tecnico sia su quello relazionale- che possono sostenere concretamente il percorso verso la vita indipendente.
L’Agenzia per la vita indipendente Fulvio Santagostini affonda le proprie radici in una sperimentazione finanziata con fondi regionali avviata del 2009 e poi proseguita, a partire dal 2014, per volontà di LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità e Ledha Milano. “In questi 15 anni abbiamo accompagnato più di 600 persone con diverse disabilità, di ogni età e con diversi livelli di gravità -continua Marco Rasconi-. Mettiamo questo patrimonio di competenze a disposizione del Comune come punto di partenza che permetta la nascita di una rete formata da soggetti diversi, comprese le istituzioni. I Centri per la vita indipendente devono essere luoghi in cui il Comune, l’Ats e il terzo settore, ciascuno per le proprie competenze, mettono le proprie risorse per dare una risposta onnicomprensiva alle persone con disabilità che vogliono intraprendere un percorso di questo tipo”.