La Legge regionale per il diritto alla vita indipendente per tutte le persone con disabilità -approvata dal Consiglio regionale lo scorso 29 novembre- rappresenta un punto di svolta importante per il sistema di welfare di Regione Lombardia e per le persone con disabilità. Innanzitutto perché mette al centro il diritto alla vita indipendente per tutte le persone con disabilità, a prescindere dal livello di “gravità”.
Di questo si è discusso martedì 24 gennaio nel corso dell’incontro organizzato da Ledha Milano in collaborazione con LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità, rivolto a rappresentanti di associazioni e imprese sociali, assistenti sociali, operatori, educatori, consulenti alla pari e a tutti coloro che sono chiamati a confrontarsi con il tema della vita indipendente per le persone con disabilità. Diverse persone hanno partecipato all’incontro in presenza e molte altre hanno seguito i lavori da remoto. La registrazione del video è disponibile sul canale Youtube di Ledha Milano.
A presentare il contenuto della legge e (soprattutto) l’impatto che questa avrà sull’organizzazione dei servizi è Giovanni Merlo, direttore di LEDHA: “Oggi l’inclusione delle persone con disabilità non è un diritto. Il nostro sistema dei servizi è finalizzato al fatto che la persona con disabilità viva con la propria famiglia o che frequenti un servizio -ha spiegato-. Allo stesso modo i Progetti individuali vengono scritti per ‘aggredire’ le risorse disponibili. La legge prevede un cambio di prospettiva: innanzitutto viene prima la persona, ed è sulla base dei suoi desideri e delle sue aspettative che si va successivamente a reperire le risorse. Non il contrario”.
Mettere al centro i desideri e i bisogni significa quindi ascoltare (e tenere in considerazione) i desideri della persona con disabilità. Al tempo stesso occorre mettere mano al sistema dei servizi, riducendo quella frammentazione che ha portato a un “irrigidimento” e a una proliferazione di misure settoriali che non dialogano tra loro.
“Nei prossimi mesi la Giunta regionale dovrà scrivere i decreti attuativi per dare corpo alla Legge regionale per la vita indipendente e dovranno essere individuati i fondi -ha concluso Merlo-. Oltre a questo, però, dobbiamo favorire la diffusione e l’organizzazione di momenti di confronto e riflessione come questo, per capire in che modo ciascuno di noi -associazione, impresa sociale, Comune,….- può fare la propria parte”.