Nuovi laboratori, attrezzature all’avanguardia e spazi per la sperimentazione per un totale di 650 metri quadrati. Il “NeMO Clinical Research Center” – inaugurato lo scorso 6 aprile – ha trovato casa all’interno di spazi precedentemente in disuso dell’Ospedale Niguarda di Milano e che il Centro Clinico NeMO – ente nato dalla volontà delle associazioni dei pazienti per la presa in carico multidisciplinare della malattia – ha ottenuto in gestione e ristrutturato. Qui si sperimenteranno nuove terapie contro le distrofie muscolari, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e le atrofie muscolari spinali (SMA).
Il nuovo centro, intitolato a Nanni Anselmi (editore e presidente del movimento Milano Civica, malato di SMA e scomparso lo scorso giugno), sarà attiguo ai locali dell’attuale Centro clinico NeMO di Milano ma costituirà un vero e proprio reparto separato e autonomo, dotato di personale dedicato e formato con preparazione specialistica, come prescrivono le più avanzate linee guida per lo svolgimento di sperimentazioni cliniche di portata internazionale.
“Il Clinical Research Center ‘Nanni Anselmi’ nasce dalla consapevolezza che offrire alle persone con malattie neuromuscolari le migliori condizioni di assistenza e cura significa anche essere un canale in cui l’innovazione può essere resa accessibile ai pazienti”, commenta Alberto Fontana, presidente del Centro Clinico NeMO. Un esempio in tal senso è la nuova terapia per le SMA che ha visto il Centro Clinico NeMO effettuare quasi il 70% dei trattamenti a livello nazionale. “Il nostro Centro – conclude Fontana – è un progetto di iniziativa privata per la sanità pubblica che nasce proprio dai bisogni dei pazienti, espressi attraverso le loro associazioni”.
“Quello messo in campo da NeMO – conclude l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera – è un modello a cui far riferimento nella costruzione dei percorsi di presa in carico che dovranno essere realizzati per tutti i pazienti cronici, in virtù della nuova riforma socio sanitaria lombarda”.
Sono oltre 150 i tipi di malattie neuromuscolari oggi conosciute, che rappresentano un grave problema sanitario dal momento che colpiscono circa 40mila persone in Italia. Il “Clinical Research Center” di NeMO ha già avviato una serie di sperimentazioni per trovare una risposta ad alcune di queste malattie. Tra queste una terapia innovativa rivolta ai neonati affetti da SMA (Atrofia muscolare spinale) che mira a “bloccare” la comparsa dei sintomi prima che questi si presentino; una nuova terapia contro la SLA, in grado di prolungare la sopravvivenza e, al tempo stesso, di ridurre la gravità dei sintomi.
Il Centro è, inoltre, dotato o sta testando avanzate strumentazioni che possono portare ampi benefici ai pazienti nell’ambito della riabilitazione per le persone con le malattie neuromuscolari come il “robot fisioterapista”, Hunova, sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova; occhiali smartglass che, attraverso la tecnologia della realtà aumentata, permettono al paziente di guidare la propria carrozzina o far muovere il letto con il movimento degli occhi; un braccio robotico, Kinova, che può essere montato sula carrozzina e che si controlla attraverso un joystick.
I 650 metri quadri del “NeMO Clinical Research Center” (situato al secondo piano del Padiglione 7, Ospedale Niguarda) è anche dotato di un’ampia palestra, ambulatori ad alta complessità che riguardano più specialità mediche (Macro Attività ad alta Complessità – MAC, ambulatori tradizionali, studi medici e infermieristici. Obiettivo del nuovo Centro sarà consentire a un maggiore numero di pazienti con malattie neuromuscolari, sia di età pediatrica sia adulta, di accedere alle cure sperimentali. Inoltre, il Centro di ricerca NeMO potrà divenire una sede per la formazione di personale dedicato alla ricerca clinica e per l’attivazione e la diffusione di protocolli e procedure secondo standard internazionali per lo svolgimento di trials clinici.