Milano, patto tra commercianti e Comune per l'accessibilità dei negozi

L’obiettivo del Comune di Milano è quello di superare entro il 2017 le barriere architettoniche davanti a bar, negozi, ristoranti o attività artigiane che si affacciano su strada. E che impediscono l’accesso alle persone con disabilità motoria. “Dobbiamo fare in modo che in tempi rapidissimi si adeguino tutti. Quest'anno vogliamo arrivare alla piena applicazione di una norma di civiltà e per farlo non si può seguire solo una logica repressiva”, dice Lisa Noja, la delegata del sindaco Beppe Sala alle Politiche per l'accessibilità in un articolo pubblicato oggi da Repubblica.

Si tratta quindi di mettere in pratica quanto previsto dall’articolo 77 del regolamento edilizio approvato dalla giunta Pisapia. Dal novembre 2015, infatti, tutti gli esercizi commerciali di Milano dovrebbero già avere uno scivolo – fisso o mobile – per annullare il dislivello creato dagli scalini e permettere a una sedia a rotelle di non bloccarsi di fronte a un ingresso. E’ passato più di un anno da quando è scattato l’obbligo. Ma poco più del 10% dei negozianti (circa 2mila su 18milla) si è messo in regola.

Per dare una svolta alla situazione, Palazzo Marino punta sulla collaborazione con le associazioni di categoria e su un patto con Confcommercio. “Gli esercizi che mostrano attenzione ai disabili sono facilmente accessibili anche ai bambini, ai genitori con i passeggini, agli anziani. Questo non significa che non si faranno controlli, ma vogliamo soprattutto aiutare il commercio a capire che l'adeguamento non deve essere vissuto solo come un obbligo. È anche un'opportunità commerciale”, l’assessore con delega al commercio, Cristina Tajani.

Proprio per spiegare ai commercianti l’importanza della norma, Noja e Tajani hanno fatto partire – assieme ai rappresentanti di Confcommercio – una sorta di censimento con un questionario inviato a negozi, bar, ristoranti, e una prima campagna di sensibilizzazione che terminerà alla fine del mese. “Prima di tutto vogliamo capire quali siano le difficoltà, se ci sia solo una mancanza di informazione altri problemi su cui possiamo intervenire”, dice Noja.

Per il presidente di Ledha Milano, Marco Rasconi, la svolta deve essere anche culturale. Se da un lato il numero dei negozi accessibili è ancora troppo basso “non serve urlare. Dobbiamo spiegare ai commercianti che anche il mondo della disabilità è un mercato”. Da qui la proposta di Lisa Noja:organizzare una “Notte bianca della’ccessibilità” con i negozi che mettono in evidenza le loro pedane.

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