Fin dalle sue origini, più di trent'anni fa, LEDHA ha fatto della difesa dei diritti la sua fondamentale caratteristica, promuovendo un servizio di consulenza legale rivolto a tutte le persone con disabilità. Nel tempo l'attività del Servizio Legale LEDHA si è evoluta, procedendo di pari passo con lo sviluppo della cultura espressa dalle associazioni e con la produzione normativa. Un'evoluzione che, negli ultimi anni, ha portato LEDHA a caratterizzare sempre più l'azione del proprio Servizio Legale in un'ottica antidiscriminatoria.
Gli avvocati del Servizio Legale hanno offerto tutela a decine di persone che hanno subito episodi di discriminazione. Come Matteo, 15enne affetto da autismo, sospeso da scuola perché l'istituto non aveva le risorse per garantirgli un'assistenza ad personam adeguata. Sempre sul tema dell'inclusione scolastica, sono stati diversi gli interventi e i ricorsi presentati in Tribunale per fare in modo che le Province assicurassero agli studenti delle scuole superiori con disabilità l'assistenza ad personam prevista per legge.
Fino all'intervento a favore di un ragazzo straniero con sindrome di Down, nato e cresciuto in Italia, che non poteva prestare il giuramento per ottenere la cittadinanza italiana perché considerato "incapace di intendere e di volere". Ancora una volta, gli avvocati del Servizio Legale LEDHA hanno impugnato la Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, sottolineando che la cittadinanza non può essere vietata per motivi legati alla disabilità.
I risultati preliminari dell'attività svolta nei mesi scorsi (grazie al contributo di Fondazione Cariplo e dello studio legale Linklaters) saranno presentati nel corso del seminario "Tutti i diritti umani per tutti" in programma mercoledì 8 maggio a partire dalle ore 9 presso l'auditorium Linklaters (via Broletto, 9). Inoltre verrà presentato il percorso di sperimentazione semestrale che LEDHA intraprenderà per far evolvere la sua attività di tutela legale delle persone con disabilità in direzione antidiscriminatoria.
La nozione di discriminazione fondata sulla disabilità trova una sua definizione prima con l'approvazione della legge 67/2006 e poi con la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. In questa ottica molte situazione vissute da persone con disabilità, fino ad ora descritte come di disagio e fatica, possono e devono essere rappresentate come discriminatorie e quindi lesive dei loro diritti. Riconoscere la discriminazione, saperla presentare alla comunità sociale, promuovere in modo efficace forme di tutela sia in ambito sociale che in quello strettamente legale, sono compiti che le associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari hanno assunto da tempo e che ora interpellano l'insieme delle istituzioni sociali, civile e politiche del nostro territorio e del nostro Paese.
Programma
ore 09.00 – Accoglienza e registrazione dei partecipanti
ore 09.30 – Introduce e modera Franco Bomprezzi (LEDHA)
Saluti di Fondazione Cariplo e Linklaters
ore 09.45 – Relazioni
- Luciano Scagliotti (Enar): Contrastare ogni forma di discriminazione
- Luisella Fazzi (LEDHA): La discriminazione fondata sulla disabilità alla luce della CRPD
- Gaetano De Luca (LEDHA) Contrastare la discriminazione fondata sulla disabilità
ore 10.45 – Pausa
ore 11.00 – Interventi
- Massimo Pagani (Provincia di Milano): Il punto di vista delle Istituzioni
- Cristiana Russo (UNAR): Contrastare le discriminazioni: un lavoro di rete
Dibattito
ore 12.30 – Giovanni Merlo (LEDHA): Da tutela legale a tutela antidiscriminatoria, un'evoluzione possibile
ore 12.45 – Conclusioni