Il 3 e il 4 settore si autosospende dal Tavolo Permanente Disabilità

"Siamo in una situazione di stallo" è la denuncia che esce dalla riunione delle realtà del 3 e 4 settore di Milano che si sono incontrate il 4 aprile u.s.

Da qui la decisione di autosospendersi dal Tavolo Permanente Disabilità e da tutti i gruppi tematici aperti sul tema disabilità. fino a quando l'Amministrazione Comunale non darà segnali coerenti con le dichiarazioni pubbliche rese nel tempo che dovrebbero mettere al centro le politiche sociali e che dovrebbero rispondere appieno a quanto stabilito dalla Convenzione Onu delle persone con disabilità.

Dopo aver sollecitato e ottenuto momenti di confronto, dopo aver partecipato alla stesura del Piano di Sviluppo del Welfare cittadino con la redazione di un corposo documento, dopo 2 forum sulle Politiche Sociali la situazione già emergenziale è diventata ormai drammatica. Liste di attesa ferme da anni, patti di accreditamento ancora oggi inesistenti, un senso di generale confusione cui non corrispondono atti concreti di riorganizzazione del settore questa la condizione con cui le persone con disabilità, i familiari, le loro associazioni e gli enti gestori si trovano a fare i conti da più di un anno.

I momenti di confronto non sono mancati – dice Roberto Morali Direttore di Ledha Milano – ma ogni decisione è sempre procrastinata. Abbiamo fatto proposte concrete in tema di compartecipazione alla spesa, in tema di scorrimento di liste di attesa, ci siamo dichiarati disponibili a ripensare al concetto di presa in carico nel nuovo quadro del welfare che si sta delineando ma ad oggi non abbiamo ancora ottenuto una risposta formale e concreta, solo documenti confusivi ed incompleti.

Ledha Milano, referente delle Associazioni al tavolo Permanente, scrive "Il grande lavoro svolto dalle rappresentanze del 3 e 4 settore nel produrre documenti, nell'avviare confronti al suo interno e con il Comune di Milano, nella partecipazione ai tavoli, nel continuare a ricercare spazi di condivisione e non di rivendicazione, di fatto, ad oggi sono risultati vani per quanto sopra esposto.
In queste condizioni sono quindi venuti meno gli obiettivi di partecipazione e condivisione, facendo anche saltare meccanismi di rappresentanza in quanto non vi è più fiducia negli strumenti creati che, di fatto, risultano essere utilizzati dall'Amministrazione Comunale non tanto per implementare il Piano di Sviluppo del Welfare o per governare il processo nella gestione delle situazioni che oggi sono diventate drammatiche emergenze, quanto piuttosto nel procrastinare nel tempo qualsiasi decisione moltiplicando occasioni di incontro cui non seguono atti coerenti."

 

Anche i referenti degli enti gestori hanno scritto sottolineando quanto sia dolorosa questa scelta fatta però vuole avere il valore di un forte sollecito a riprendere un serio lavoro di "costruzione comune".

 

 

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