Giampaolo Landi Di Chiavenna: Cosa abbiamo fatto per la disabilità

I Servizi e gli Interventi a favore dei cittadini milanesi con disabilità, promossi dall'Assessorato alla Salute, condotto dall'Assessore Giampaolo Landi, sono il risultato di un lavoro corale, imbastito di prossimità, di convicimenti etici, che non di rado sono andati oltre gli obblighi istituzionali. Ne è scaturito un modello di politica sociale, dove Pubblico, Privato Sociale e Famiglie concorrono in modo sinergico al raggiungimento di un unico obiettivo: che la persona con disabilità venga accolta a pieno diritto nella società civile e diventi invisibile in una quotidianità in cui inclusione e cittadinanza siano presupposti ormai acquisiti di una vita piena, ascoltata e riconosciuta.

Oggi, più di ieri, di fronte alla dimensione e complessità dei bisogni sociali, di fronte alla necessità di aprirsi a prospettive nuove, occorre riflettere sul senso della presenza – testimonianza del Privato Sociale e delle Famiglie non come elementi aggiuntivi, accessori, dentro un quadro di "atti di buona volontà", ma come il sintomo di una riorganizzazione complessiva della società, dove solo un mix forte ed equilibrato, fra Pubblico e Reti informali, è in grado di attivare una compartecipazione aperta e flessibile per dare risposte di qualità al progetto di vita delle persone con disabilità.

L'Assessorato alla Salute, nella persona dell'Assessore Giampaolo Landi, ha fatto propria la positiva e confortante propensione a considerare la solidarietà espressa dalle Reti Informali, come "componente di prestigio" della società, come strumento che produce beni nuovi e irrinunciabili: i beni relazionali. Questo modello di politica sociale, questo mix fra partner diversi, ma di uguale dignità chiama in campo prima l'idea poi la volontà di realizzare una città solidale. Oggi per fortuna la città solidale non evoca più soltanto concetti genericamente umanitari che appaiono poco correlati con le esigenze di efficienza e di efficacia che sono ormai diventati elementi portanti della società moderna. Stiamo infatti assistendo alla crescita di un Settore d'offerta di servizi di solidarietà efficiente ed efficace che si confronta con il pubblico, che si integra con esso diventando un partner coerente nel recupero di componenti di qualità, di economicità, fortemente orientate alla soddisfazione del cittadino con disabilità, in una sorta di alleanza dove il prendersi cura diventa un contratto morale, dove la fiducia e la competenza assistenziale devono essere
In questo contenitore di lucide consapevolezze, di intenzionalità da condividere, di priorità da affermare, sono stati avviati sperimentalmente alcuni servizi, del tutto innovativi anche sul territorio nazionale. Ci si riferisce a "Progettami" per costruire il "Dopo di noi" durante noi; alla Casa di L'Abilità per bambini non riconosciuti alla nascita; alla Scuola di Vita adulta autonoma per imparare a crescere, ad andare e a tornare, a stare bene a casa propria; fino al CIAK, un Centro diurno per disabilità acquisite. E ancora l'accreditamento di SFA, CSE, CAD; "l'Abitare diffuso", in collaborazione con ALER e il Demanio, per l'individuazione di alloggi protetti; e comunità alloggio, l'Università per la Disabilità dedicata ai genitori e agli educatori, che risponde a una domanda di aiuto e di sostegno nella prestigiosa sede dell'Università IULM.

Questi progetti, appena nati, ma che chiedono, con forza, continuità e consolidamento, costituiscono un esempio di partnership di altissimo profilo, un paradigma virtuoso e costruttivo di come si possa coniugare l'esigenza di rispondere alle domande dei cittadini con l'intraprendenza della Rete Informale che ha desiderio e volontà di andare avanti, senso di responsabilità civile e compartecipazione etica di far parte di quel disegno a più mani che è la costruzione di una città, attenta alle fragilità, fertile di risorse e in ultima analisi accogliente e solidale.

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