Fuori dagli schermi: cinema e disabilità

Da “Freaks” a “La forma dell’acqua”, l’ultimo successo del regista messicano Guillermo del Toro, passando per il celebre “Quasi amici” e l’altrettanto noto “Ragazzo selvaggio” di François Truffaut. Il rapporto tra cinema e disabilità (o diversità) è molto più stretto di quanto solitamente non ci si immagini. E proprio a questo complesso rapporto è dedicata la giornata di studio e visioni “Fuori dagli schermi: cinema e disabilità” promossa dall’Università degli Studi Milano Bicocca in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana e la Mediateca di LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità.

“Questo momento di riflessione su cinema e disabilità si inserisce all’interno di un ciclo di incontri promosso dall’Università Statale Milano-Bicocca dedicato ai modi in cui viene rappresentata la disabilità. Vuole essere un momento critico, ma anche offrire spunti per la riflessione“, spiega Matteo Schianchi, storico, assegnista di ricerca presso il dipartimento di Scienze per la formazione dell’Università Bicocca di Milano e responsabile della Mediateca LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità.

Al pari della letteratura -che era stata al centro del precedente incontro promosso dall’ateneo milanese- anche il cinema, fin dalle sue origini ha sempre affrontato il tema della disabilità. “L’obiettivo di questo incontro non è semplicemente quello di fare una carrellata su tutti i film che parlano di disabilità –puntualizza Matteo Schianchi- quanto piuttosto ragionare sulle modalità con cui si è affrontato questo tema, attraverso i codici e i linguaggi che sono stati utilizzati”.

Codici e linguaggi che, in alcuni casi, ci aiutano a comprendere la disabilità “mentre in altri hanno solo una funzione spettacolare e in parte consolatoria. Si affronta il tema della disabilità per far emozionare e coinvolgere il pubblico -riflette Matteo Schianchi-. Il cinema americano degli anni Ottanta, ad esempio, ha affrontato spesso il tema della disabilità, dando vita a un filone in cui il lieto fine chiudeva, in qualche modo, il cerchio narrativo. Si trovava sempre una soluzione, mentre noi sappiamo che nella vita reale non sempre è così”.

Un momento di incontro, visione e dibattito che rientra tra le attività di rilancio della Mediateca di LEDHA (presentata ufficialmente lo scorso febbraio nella sua veste rinnovata) ricca di oltre 150 film sul tema della disabilità, cui si è aggiunta più recentemente una sezione dedicata alla narrativa. Sia i film sia i libri sono stati recensiti con apposite schede consultabili sul sito LEDHA e sono disponibili per il prestito a cittadini, associazioni, scuole. 

L’appuntamento con “Fuori dagli schermi: cinema e disabilità” è per mercoledì 9 maggio a Milano. Durante la mattinata, a partire dalle ore 9, presso l’aula Martini (edificio U6 – Università di Milano-Bicocca, piazza dell’Ateneo Nuovo 1) si svolgerà il dibattito con gli interventi di Roberta Garbo, Delegato del Rettore per la disabilità e Dsa, Matteo Pavesi e Matteo Vergani (Fondazione Cineteca Italiana), Matteo Schianchi (dipartimento di Scienze per la formazione R. Massa), Stefano Losurdo (Agis Lombardia), Enzo Berardi (Visioni Sociali, Roma) e Nicola Rabbi (Accaparlante).

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, si svolgerà il workshop di approfondimento con la proiezione di una selezione di scene di film a cura di Fondazione Cineteca Italiana. Le proiezioni si svolgeranno presso la sede della fondazione, in viale Fulvio Testi 121 a Milano. Tra i film selezionati ci sono “At eye level”, “Il ragazzo selvaggio” di François Truffaut e “La forma dell’acqua”, ultimo filmo di Guillermo del Toro. Ingresso libero per gli studenti dell’Università Bicocca, per i partecipanti al workshop e per i possessori della Cinetessera 2018. Per informazioni è possibile scrivere a matteo.schianchi@unimib.it e matteo.manfredi@unimib.it.

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