Tra visite mediche ed esami, ricoveri e interventi, andare in ospedale è difficile per tutti. Ma per un bambino o un adulto con disabilità può essere ancora più difficile. Perché i problemi di comunicazione possono rendere tutto più complesso e nella sfida quotidiana della disabilità anche una semplice visita ambulatoriale in ospedale può generare preoccupazione o essere fonte di stress. Per dare una risposta alle esigenze specifiche delle persone con disabilità grave e gravissima, nel 2001 è stato avviato all’interno dell’Ospedale San Paolo di Milano il progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance) con la collaborazione di LEDHA – Lega per i diritti delle persone con disabilità. Un reparto dedicato alle persone con disabilità dove, grazie all’ausilio di volontari specificatamente formati, i pazienti e i loro familiari possono affrontare l’accesso in ospedale in un clima sereno e collaborativo. Elemento essenziale per svolgere tutti gli accertamenti medici nel modo migliore e più veloce possibile.
Nel corso di questi 17 anni di attività sono state registrate 53.918 prestazioni. Solo nel 2016 gli accessi sono stati 3.791; mentre nei primi nove mesi del 2017 sono stati 2.950, con circa il 10% di nuovi pazienti. Un modello di accoglienza e di assistenza medica che ha fatto scuola in tutta Italia, promuovendo negli anni altre esperienze affini: il Percorso “Delfino – DAMA Mantova”, i reparti DAMA di Varese, Bologna, Empoli, Bolzano e Cosenza 1 e 2, più una serie di altre sperimentazioni in altri presidi ospedalieri.
Oggi, però, il reparto DAMA dell’Ospedale San Paolo di Milano ha bisogno di nuovi volontari per poter continuare a svolgere il proprio servizio nelle migliori condizioni possibili. Per questa ragione Fondazione Mantovani Castorina, ente nato nel 2008 dall’incontro di un alcune famiglie con figli con disabilità grave e un gruppo di medici di DAMA, ha avviato un percorso per rilanciare la ricerca di volontari in tandem con Ledha Milano e in cordata con altre associazioni operative nel nosocomio milanese, AVO Milano, Nati per il futuro onlus e Associazione sclerosi tuberosa.
Tra le prime iniziative ci sarà un corso di formazione, organizzato da FMC in collaborazione con il Centro servizi per il volontariato di Milano. I volontari andranno a collaborare con i medici e lo staff del DAMA ad accogliere i pazienti con disabilità e le loro famiglie, accompagnandoli nei percorsi, condividendo i tempi trascorsi in ospedale, offrendo loro compagnia e sollievo durante le attese, facilitando così il personale sanitario.
Durante il corso verranno trattati diversi argomenti: organizzazione dell’ospedale e figure di riferimento, ruolo dei volontari in ospedale, principali caratteristiche cliniche e legate alla condizione di disabilità in ospedale e bisogni dei pazienti con disabilità, modalità di comunicazione e relazione con le persone con disabilità e familiari, informazioni socio-assistenziali e giuridiche inerenti i temi della tutela legale, dell’amministrazione di sostegno, il consenso informato.
Il corso è gratuito e aperto a un massimo di 30 partecipanti. I docenti saranno i membri del personale sanitario del reparto DAMA dell’ospedale San Paolo di Milano, i referenti per il volontariato di Fondazione Mantovani Castorina e il presidente di Ledha Milano. Il corso si svolgerà in tre date (mercoledì 8, 15 e 29 novembre; dalle ore 17,30 alle ore 20.30) presso la sede del Ciessevi di Milano (Piazza Castello 3 – MM Cairoli).
“I volontari rivestono un ruolo fondamentale nel nostro servizio – illustra Filippo Ghelma, responsabile di DAMA Milano – . Non bastano solo competenze tecniche e mediche per affrontare al meglio i problemi sanitari delle persone con disabilità. Oltre alle esigenze sanitarie è necessario dare ascolto anche agli altri bisogni, spesso complessi, delle persone pazienti con disabilità e delle loro famiglie”.
“L’apporto fornito dai volontari fa la differenza fra semplice assistenza e accoglienza – spiega Angelo Mantovani, direttore di Fondazione Mantovani Castorina onlus – . I volontari rivestono un fondamentale ruolo di “mediatori culturali”, permettendo allo staff medico di leggere e cogliere appieno anche altri elementi di valutazione preziosi per elaborare le strategie di intervento più indicate perché esami e visite mediche si svolgano con serenità per i pazienti”.
“Il servizio offerto da DAMA alle persone con disabilità che necessitano di un ricovero in ospedale è troppo importante per i nostri ragazzi”, commenta Marco Rasconi, presidente di Ledha Milano, attiva nel reparto di DAMA fin dalla sua origine e oggi impegnata con tre operatrici nell’arco della settimana.“Per questo motivo Ledha Milano, in collaborazione con la Fondazione Mantovani Castorina ha deciso di avviare un percorso per rilanciare la ricerca di volontari”.