Il Comune di Corsico è stato condannato dal Tribunale civile di Milano per discriminazione ai danni di un bambino con disabilità. Lo ha stabilito il giudice Orietta Stefania Miccichè che ha accolto il ricorso presentato dai genitori del bambino, assistiti dagli avvocati Livio Neri e Alberto Guariso.
Un ricorso scaturito dopo che il Comune non aveva predisposto, nonostante le insistenze dei genitori, tutte quelle misure necessarie per garantire anche al bambino di poter frequentare la scuola materna. In particolare, il bambino aveva bisogno di essere affiancato per 20 ore alla settimana da un educatore. Il Comune gliene aveva concesse solo cinque. Non solo. Il Comune non ha fatto ciò che andrebbe fatto ogni volta che bisogna inserire a scuola un alunno con disabilità: ossia convocare il “gruppo lavoro handicap”, “adottare il profilo dinamico funzionale e il piano educativo individualizzato”. Non si tratta di mera burocrazia, ma di atti concreti con i quali ogni singolo caso viene valutato, così da trovare le soluzione migliori alle esigenze dell'alunno.
Dalla sentenza emerge che anche gli educatori della scuola avevano fatto presente che l'assistenza offerta la bambino era insufficiente. Nel rapporto di fine anno scolastico 2015/2016 infatti le educatrici e il personale dell’asl esprimono “un giudizio di insufficienza sul numero di ore assegnate al minore – cinque settimanali – e pertanto suggeriscono la sua iscrizione per l’a.s. 2016/2017 direttamente alle scuole elementari, saltando l’anno di raccordo tra scuola dell’infanzia e quella primaria, in quanto in quella sede gli sarebbe stata garantita sia l’insegnante di sostegno che l’educatore”, scrive il giudice.
Adesso il Comune di Corsico dovrà risarcire la famiglia per il danno subito dal figlio (mille euro) e al pagamento delle spese processuali (2.430 euro). Nella speranza che in futuro l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco di centro destra Filippo Errante, non riservi più un trattamento del genere a un bambino con disabilità.