Nel caso in cui una persona con disabilità certificata (legge 104/92) si dovesse recare in ospedale per Covid, il caregiver potrà accompagnarla in pronto soccorso e in reparto per stare al suo fianco anche durante il periodo di degenza. È l’importante novità contenuta nel comma 5 dell’articolo 11 del nuovo DPCM che, per la prima volta, riconosce al caregiver la possibilità di prestare assistenza in ospedale alla persona con disabilità.
Il testo del DPCM recita: “È fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto”. L’eccezione è però prevista per “gli accompagnatori dei pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, che possono altresì prestare assistenza anche nel reparto di degenza nel rispetto delle indicazioni del direttore sanitario della struttura“.
“Nella situazione drammatica che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo, questa è una notizia che porta un po’ di sollievo a tante famiglie”, commenta Laura Belloni di Fondazione Idea Vita, una delle associazioni che ha sollecitato l’approvazione di questa norma. “L’esperienza delle famiglie che hanno visto il proprio figlio o fratello con grave disabilità ricoverato è stata drammatica -spiega-. Non sono mancati casi in cui le persone più difficili da gestire, lasciate sole in ospedale, sono state sottoposte a sedazione per poter essere curate. E questo ha degli strascichi molto pesanti”.
“Ovviamente ci auspichiamo che nessuno abbia bisogno di dover far ricorso a questa possibilità -conclude Laura Belloni-. Tuttavia, nel caso in cui si rendesse necessario il ricorso al pronto soccorso o al ricovero per il trattamento del Covid 19, consigliamo alle famiglie di stampare e portare con sé sia il testo del DPCM in oggetto, sia la certificazione di invalidità”.