Oggi a Milano e in tutta la Lombardia è iniziato un nuovo anno scolastico. Purtroppo, per tanti bambini e ragazzi con disabilità e le loro famiglie il primo giorno di scuola non è stata una festa. Ma un momento segnato da dubbi, incertezze e ritardi circa l'attivazione dei servizi di assistenza alla comunicazione, assistenza ad personam e trasporto.
LEDHA – Lega per i diritti delle persone con disabilità già dal mese di gennaio aveva lanciato l'allarme sul rischio che le trasformazioni delle Province e la nascita della Città Metropolitana avrebbero comportato per l'attivazione e il corretto funzionamento di questi servizi. Un'allerta rivolta a tutti i livelli istituzionali, che è stata raccolta molto tardivamente ma che, almeno, ha avuto il merito di mettere in moto le nostre istituzioni. Le Province si sono mosse in ordine sparso: di conseguenza, la situazione varia in base ai diversi territori. È quindi possibile che in alcune zone siano stati attivati del tutto o in parte, mentre in altre siano completamente assenti.
Oggi LEDHA ha scritto alle famiglie che nelle scorse settimane avevano inviato alle Province e alla Città Metropolitana le lettere-diffida, chiedendo loro di segnalare tutte quelle situazioni in cui i servizi di assistenza e trasporto “non fossero garantiti dal primo giorno di scuola o non fossero erogati in modo adeguato”.
“Questi servizi sono atti dovuti per rendere esigibili i diritti soggettivi dei bambini e ragazzi con disabilità. Nessun problema di carattere amministrativo, gestionale, economico o politico può giustificarne il mancato o potenziale avvio”, spiega Alberto Fontana, presidente di LEDHA.
Allo stesso modo questi servizi devono essere forniti in modo completamente gratuito. Qualsiasi richiesta di carattere economico, o di intervento diretto da parte della famiglia o di riduzione dell'orario deve essere considerata illegittima.
Un'iniziativa che non è finalizzata alla semplice “mappatura” della situazione esistente in Lombardia. LEDHA e le famiglie che hanno aderito alla campagna “Vogliamo andare a scuola!” stanno valutando la possibilità di ricorrere alle vie legali. La mancata erogazione dei servizi di assistenza e trasporto, infatti, non è un semplice disservizio. Ma una situazione che espone bambini e ragazzi con disabilità a una discriminazione, cioè di violazione dei diritti umani. E che può essere sanzionata in base alla legge 67/2006 che vieta ogni forma di discriminazione basata sulla disabilità. “Siamo consapevoli che la decisione di ricorrere in tribunale sia complessa, anche per una ragione di ordine economico – conclude Alberto Fontana -. Per questo motivo abbiamo deciso di istituire un fondo che permetterà di sostenere, almeno in parte, le spese che le famiglie si troveranno ad affrontare”.